Le vibrazioni ambientali (o microtremori) sono movimenti del terreno caratterizzati da ampiezze dell’ordine di 10-4 – 10-2 mm. Queste vibrazioni sono l’effetto di una molteplicità di sorgenti agenti a diverse frequenze: onde marine e perturbazioni atmosferiche, ad esempio, contribuiscono al campo d’onda prevalentemente a frequenze inferiori a 0.5 Hz; vento, traffico veicolare e attività industriali contribuiscono prevalentemente a frequenze superiori a 0.5 Hz.
Dato che il rumore è caratterizzato da lunghezze d’onda anche molto grandi (decine o centinaia di metri), confrontabili con quelle tipiche dei fenomeni sismici, le tecniche di sismica passiva trovano una ideale applicazione negli studi della risposta sismica locale. In particolare, esse permettono di individuare situazioni sismo-stratigrafiche potenzialmente responsabili di fenomeni di risonanza sismica, valutandone qualitativamente l’entità e determinando i periodi di risonanza delle coperture sedimentarie.
Pertanto, questa prova ha lo scopo principale di mettere in luce la presenza di fenomeni di risonanza sismica e consentire una stima delle frequenze alle quali il moto del terreno può risultare amplificato.
Le frequenze di risonanza del sottosuolo, costituiscono un parametro fondamentale per i progettisti, i quali devono evitare, o se non possibile quanto meno tenere in debita considerazione nel dimensionamento delle strutture, i fenomeni di “doppia risonanza” che costituiscono la vera causa delle distruzioni generate da un terremoto.